Gli Etruschi

La moda

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Il sarcofago di Larthia Scianti, Chiusi

L’abbigliamento degli Etruschi richiama dal VI secolo a.C. quello dei Greci. Gli uomini nell’età arcaica andavano a torso nudo, in seguito si diffuse l’uso di una tunica corta o di un giubbetto, con un mantello colorato gettato sopra le spalle. Questo mantello, più ampio e ricamato, divenne poi la veste nazionale degli Etruschi: la tèbennos. Le donne e gli anziani usavano una tunica lunga fino ai piedi, la tunica era solitamente di stoffa leggera pieghettata o decorata ai bordi; sopra di essa si portava un manto colorato più pesante.

Tra l’abbigliamento femminile troviamo anche gonne, casacche, corpetti. Le calzature più comuni erano sandali, stivaletti alti e una caratteristica scarpa, di origine greco-orientale, con la parte anteriore a punta e rivolta verso l’alto. Il copricapo più diffuso era una calotta di lana, ma ne esistevano di molte fogge: a punta, conici, a cappuccio, a falde larghe; spesso identificavano l’appartenenza di coloro che li portavano ad una precisa classe sociale. A partire dal V secolo a.C. prevale l’uso di andare a capo scoperto. Pure dal V secolo a.C. gli uomini, che precedentemente usavano portare la barba, incominciarono a radersi il volto e tenere i capelli corti. Le donne ricorrevano alle più svariate acconciature: lunghi, pioventi, a coda, annodati o intrecciati dietro le spalle, in seguito lasciati cadere a boccoli sulle spalle, infine annodati a corona sul capo o raccolti in reticelle o cuffie.

L’abbigliamento era completato da gioielli di squisita fattura, orecchini, collane, bracciali, fibule, pettorali, nella cui produzione gli Etruschi erano maestri.

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