Gli Etruschi

L’esercito etrusco

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Lastra fittile del Tempio di Piazza d’Armi a Veio raffigurante carri da guerra, opliti e cavalieri. VI secolo a.C.. Roma, Museo di Villa Giulia

Per l’equipaggiamento degli eserciti gli Etruschi potevano contare su una grande disponibilità di materiali ferrosi, estratti dalle miniere dell’Italia centrale. Le singole città-stato etrusche reclutavano i loro eserciti tra i cittadini secondo il censo, in tal modo venivano costituiti corpi di cavalleria, di opliti e di truppe leggere. La cavalleria, aveva la sua forza principale nella mobilità, quindi le erano assegnati compiti di ricognizione, di schermaglia e di inseguimento. Gli opliti, la cui armatura poteva essere di fogge molto differenti, ma che garantiva al corpo una protezione abbastanza completa, combattevano in formazione compatta, i migliori in prima fila, e cercavano l’urto contro la formazione nemica.

Infine i fanti leggeri, dotati di armi da getto, ma non protetti da corazze, avevano lo scopo di scompigliare e di provocare la formazione nemica, colpendola da lontano. Vi erano anche dei corpi di genieri che avevano il compito di erigere fortificazioni, e di provvedere allo smantellamento di quelle nemiche durante le operazioni di assedio.

Come ultima risorsa, in alcune occasioni, parteciparono agli scontri schiere di sacerdoti che si gettavano sui nemici armati di serpenti e torce accese. Nei tempi più antichi doveva essere diffuso l’uso del carro da guerra. Non sappiamo se fungesse da solo mezzo di trasporto sul campo di battaglia per i capi, oppure da vero e proprio strumento di combattimento.

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