Gli Etruschi

La letteratura

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letteratura

Cippo di confine con iscrizione, Perugia II secolo a.C., Perugia Museo Archeologico

La totale assenza di testi scritti profani etruschi e la frammentarietà dei testi religiosi che ci sono giunti non ci consente di penetrare al di là di un livello superficiale nella cultura etrusca. La perdita della letteratura di tutto un popolo è un evento di grande tragicità. Già nei primi secoli dell’era Cristiana la lingua etrusca era conosciuta solo da pochi eruditi, con la fine della civiltà classica se ne perse anche la memoria, e così la possibilità di tramandarla fino a noi.

Se dalle citazioni di qualche autore classico possiamo supporre con certezza l’esistenza di una letteratura storica etrusca, non possiamo altrettanto dire per una narrativa epica, che era probabilmente estranea alla mentalità di quel popolo. Possediamo invece una ampia documentazione, però raramente diretta, riguardante la letteratura religiosa etrusca, la quale aveva anche un valore etico-giuridico.

I testi sacri erano suddivisi in libri che contenevano le regole della divinazione, il calendario religioso, le norme di comportamento nella vita quotidiana e negli eventi pubblici. Di grande curiosità e valore scientifico è stato il ritrovamento, sulle bende che fasciavano una mummia sepolta in Egitto, di un frammento di un testo religioso etrusco che contiene accenni a minuziosi rituali e a norme prescrittive di comportamento.

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