L'eredità
L'attuale città di Tarquinia, ricca di monumenti medievali, si trova nell'Alto Lazio, circa ottanta chilometri a nord-ovest di Roma. Essa possiede presso il Museo Nazionale una delle maggiori raccolte di reperti etruschi. Dal museo partono inoltre le visite guidate alle affascinanti tombe dipinte delle necropoli che si trovano nelle vicinanze della città nuova.

Tra i reperti conservati nel museo ricordiamo: i sarcofagi; i corredi funebri ritrovati nelle vicine necropoli che comprendono, tra le altre cose, vasi di ogni tipo e provenienza; decorazioni appartenenti al tempio Ara della Regina; ed infine alcune tombe dipinte, qui trasferite per salvarle dalla distruzione.

La storia
L'antica città di Tarquinia (in etrusco TarXna) sorgeva sul colle La Civita, a breve distanza dalla città nuova. Pochissimo rimane del tessuto urbano della città: i resti delle possenti mura del IV secolo a.C., composte da blocchi squadrati di calcare, che avevano una lunghezza di circa cinque miglia, e resti di un tempio della prima metà del IV secolo a.C. conosciuto come Ara della Regina (Ara Reginae). L'importanza di Tarquinia è testimoniata dalla leggenda secondo la quale la città fu fondata da Tarchon compagno del mitico eroe Tyrrhenus, capostipite degli Etruschi.

Fino all'inizio del VI secolo a.C. la città fu un centro di secondaria importanza. Da allora, grazie all'intensificarsi dei contatti commerciali con la Grecia, crebbe in importanza, così da divenire nel IV secolo a.C. una delle principali città della Lega Etrusca. Tra la fine del IV secolo e l'inizio del III secolo a.C. Tarquinia, al vertice della propria potenza, si scontrò a più riprese con Roma. Uscita sconfitta da queste guerre (281 a.C.) dovette rinunciare ai domini costieri, tra i quali il proprio porto, distante poche miglia dalla città vera e propria. Isolata dai commerci marittimi cominciava così per Tarquinia un declino che sarebbe stato inarrestabile.

Le aree archeologiche
La necropoli dei Monterozzi
A poco più di tre chilometri a est della nuova città di Tarquinia si trova la necropoli dei Monterozzi. Essa è celebre per le stupende pitture delle sue tombe affrescate, che rappresentano una delle più ampie testimonianze di arte pittorica del mondo antico. Le tombe dipinte di cui oggi conosciamo l'ubicazione sono più di centocinquanta, ma di queste solo una piccola parte è visitabile. Nella prima fase della storia di Tarquinia le tombe sono prevalentemente a tumulo o a cassone, cioè rivestite di lastre calcaree.

Dalla metà del VI secolo a.C., con lo sviluppo economico, incomincia l'epoca delle tombe affrescate. Queste tombe tipicamente hanno un corridoio di accesso a gradini scavato nel fianco della collina che conduce ad un vano rettangolare, in cui trovano posto i corpi dei defunti. Pareti e soffitto sono decorati da pitture in cui troviamo una grande varietà di temi ispirati alla vita quotidiana: banchetti, danzatori e musici, giochi di atletica o gladiatorii, cortei funebri.

Il tempio Ara Reginae
Nell'area dove sorgeva la città sono stati rinvenuti i resti di un'area sacra della prima metà del IV secolo a.C., detta "Ara della Regina". Si tratta di un tempio a pianta rettangolare con una cella divisa in tre parti, fiancheggiata da due ali e preceduta da un portico frontale chiuso da due file di colonne. Nel museo di Tarquinia sono conservati parti di decorazioni e frammenti di iscrizioni relative alla vita dei sacerdoti del tempio. Il pezzo più importante giunto fino a noi è un gruppo policromo in altorilievo che doveva decorare il frontone del tempio, raffigurante due cavalli alati di splendida fattura attaccati al timone di una biga.

 

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