Gli Etruschi

I sacerdoti

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Statuetta in bronzo raffigurante un Aruspice, conservata nei Musei Vaticani.

Depositaria della dottrina e tramite tra uomini e dei era la casta sacerdotale, che rivestiva un ruolo di grande importanza nella guida civile e religiosa delle comunità etrusche. I sacerdoti indossavano un abbigliamento particolare, tra cui un alto cappello semiconico, e portavano un bastone con una estremità ricurva. Essi erano divisi in collegi e partecipavano a tutte le attività pubbliche, che per gli Etruschi assumevano un forte significato sacro. Le scritture erano composte da libri contenenti un complesso sistema codificato di regole rituali. I principali riguardavano: l’interpretazione delle viscere degli animali, condotta dagli “Aruspici”, l’interpretazione dei fulmini, condotta dagli “Auguri”, e le norme di comportamento da seguire nella vita quotidiana.

Alla base della disciplina religiosa etrusca vi era la suddivisione del cielo in sedici zone: le dimore degli dei. Ad est si trovavano quelli propizi, ad ovest quelli sfavorevoli. In questo modo, per quanto riguarda la divinazione, ogni evento atmosferico poteva essere tradotto in un messaggio della divinità che abitava quel luogo. Secondo i casi poteva trattarsi di un ordine, un avvertimento lieto o funesto, un segno di ira o di scontento Questo sistema di divisioni veniva riprodotto anche sul fegato degli animali sacrificati, di cui ci sono giunti dei modelli in bronzo, cosicché anche dalla osservazione delle sue caratteristiche fisiche si poteva comprendere il volere degli dei.

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